giovedì 25 marzo 2010

Infanzia rubata

In Turchia le leggi antiterrorimo permetto di mettere sotto processo bambini, per lo piu kurdi nel Sud Est del paese, che partecipano a manifestazioni, inziative di protesta, distribuiscono volantini o semplicemente che in strada parlano e cantano in lingua kurda, la lingua dei loro genitori utilizzata abitualmente dentro le mura di casa ma proibita all'esterno anche nei territori del Kurdistan nei quali questa minoranza è una maggioranza. L'avvocato Aktas - Coordinatore del Centro per i diritti dei minori di Diyarbakir - afferma che solo nel 2009 sono 1300 i minori in attesa di giudizio o in arresto a causa delle leggi anti terrorismo. In turchia i minori vengono giudicati da tribunali per adulti e non da tribunali minorili e anche nei carceri possono essere reclusi con adulti. Si verificano casi di minori condannati sino a 190 mesi di reclusione. La rappresentanza turca dell'UNICEF ha sottolineato che il governo non ha ottenuto alcun risultato sul problema dell'arresto dei minori che prendono parte alle manifestazioni accusandoli, con scopo di deterrenza, di partecipare a crimini di terrorismo. L'UNICEF ha chiesto di non giudicare i minori come degli adulti e di impedire che diventino delle vittime.

giovanni grandi


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giovanni grandi

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mercoledì 24 marzo 2010

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calo di consensi



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giovanni grandi

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Resistenze


Vieni domenica 25 aprile 2010 a Casa Pomposa.
Dalle 17 in poi musica, performance, arte figurativa.
Resistere, resistere, resistere

giovanni grandi

Servizio civile nazionale aperto ai cittadini stranieri

Senza fondate ragioni giuridiche il Servizio Civile Nazionale è precluso ai cittadini stranieri. Con questa pagina vorremmo dare voce a tutti coloro che credono che aprire questa possibilità sarebbe una vera occasuione di interazione culturale

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giovanni grandi

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domenica 7 marzo 2010

INVITO - Una nuova etica nella gestione della cosa pubblica - 20.03 ORE 17.30 CASA DELLA PACE

Quasi ogni anno siamo chiamati ad eleggere una volta deputati e senatori, un'altra volta chi mandare al Parlamento Europeo, un'altra volta ancora il Sindaco, il Presidente della Regione o della Provincia, consiglieri comunali, circoscrizionali... E una volta che li abbiamo eletti, che cosa sappiamo di quello che fanno, che dicono, che propongono? Cosa sappiamo, davvero, di quello che viene deciso in un consiglio comunale, in un'assemblea regionale, in una commissione parlamentare di Montecitorio o Palazzo Madama? Eppure si tratta di decisioni che riguardano la nostra vita: la salute, le tasse, la scuola, le pensioni, l'assistenza, il lavoro... I leader dei partiti ormai parlano per slogan, nelle trasmissioni di approfondimento comunicano con battute. Parlano, parlano, parlano: ma che cosa dicono? E soprattutto: che cosa fanno realmente?

Abbiamo chiesto a Thomas Casadei, candidato al Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna, di aiutarci
 

Data:

sabato 20 marzo 2010
Ora:
17.30 - 19.00
Luogo:
RIMINI - CASA DELLA PACE - via Tonini

ad entrare nel merito della sfida etica a cui devono rispondere gli amministratori della PA.

Con Thomas parleremo di etica, trasparenza, stato di diritto e verifica dell'attività amministrativa. Un sistema trasparente a disposizione dei cittadini interessati è solo uno degli strumenti che si possono utilizzare per reimpostare in chiave democratica il rapporto tra amministratori e cittadini.

 

Una proposta

 

Con l'anagrafe pubblica degli eletti (proposta lanciata nel 2008 dal movimento radicale italiano) si chiede di rendere disponibile e accessibile a tutti, grazie alla rete internet, la vita politica e amministrativa del nostro Paese, attraverso la pubblicazione degli atti e dei dati di tutti gli eletti nelle assemblee di ogni livello.

Conoscere le scelte (come votano) ed il comportamento di tutti i senatori, i deputati, i presidenti, i consiglieri, gli assessori: di tutti coloro che per volontà popolare sono stati chiamati a rappresentare interessi pubblici.

Ma nel concreto cosa si potrà conoscere di ciascun eletto? Praticamente tutto, dai dati personali, agli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; allo stipendio, ai rimborsi, ai gettoni di presenza; alla dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari; alla dichiarazione dei finanziamenti ricevuti, dei doni, dei benefici; il registro delle spese, comprensive dello staff, per l'ufficio, per i viaggi, ecc; le presenze ai lavori dell'istituzione di cui fa parte e il comportamento di voto in aula e nelle commissioni, e tutto l'insieme delle iniziative prese: interrogazioni, interpellanze, mozioni, ecc.

 

Tutta l'attività politica di ogni rappresentatane del popolo, per avere gli elementi per decidere poi se ridargli fiducia oppure alla tornata elettorale successiva.

La trasparenza quindi come leva per cambiare il rapporto tra politica e cittadini, perchè i valori della legalità, della responsabilità, l'idea che diritti e doveri siano per tutti, sono obiettivi ancora da raggiungere e per cui vale la pena darsi da fare.

 

 

Fabio Pazzaglia
Giovanni Grandi