Dalle prime dichiarazioni del segretario provinciale del Pd temiamo che da parte di chi davvero conta nel Partito Democratico non ci sia alcuna intenzione di cambiare le scelte già ratificate in vista del 2011. Infatti all'affermazione "non c'è stato quel vento di rinnovamento che ci aspettavamo" nessuno arriva a trarne le conseguenze. Eppure alcuni spunti per modificare radicalmente il canovaccio in corso d'opera ci sarebbero eccome visti i risultati della Lega e del Pdl, uniti alla nota positiva della lista a 5 stelle. Ma come ci si può aspettare un cambiamento senza rinnovare anche le persone alla guida del partito e senza emanciparsi dalle lobby economiche locali? Caro Andrea Gnassi se tu davvero pensi quello che hai detto sarebbe ora che dessi un segnale, magari consegnando per primo le dimissioni. Il primo di una lunga serie di figure che all'interno del pd tengono le fila del discorso. Discorso che non può essere a tinte verdi il giorno dopo le elezioni riempiendosi la bocca di eco-sostenibilità dopo il grigio cemento che, causa pd, è il colore principale della nostra città. Un discorso quindi che non parla più a nessuno, da diversi anni a questa parte e non solo da questa tornata elettorale.
La repulsione dei cittadini verso il gruppo dirigente politico locale (pd in primis) con l'esito del voto del 28-29 marzo a nostro personale giudizio è arrivata all'apice. Le domande che poniamo sono le seguenti: perché dal 1999 ad oggi il Pd e tutto il centrosinistra non riescono più a governare col sostegno e la simpatia di ampi settori della popolazione riminese, soprattutto quelli più umili e quelli più liberi da schemi di potere precostituiti?
Quello che ormai è chiaro a tutti, eccetto che ai dirigenti del pd, è che non è possibile continuare a chiamare gli elettori solo per fare le assemblee e per votare il giorno delle elezioni. I cittadini vogliono incidere sui percorsi decisionali. Esempio: sono ormai decenni che i riminesi lamentano un consumo sfrenato del territorio ma ancora nessuno ha avuto l'umiltà di aprire un confronto senza ipocrisie con i cittadini stessi. Per riconquistare la fiducia occorre ripartire ammettendo innanzitutto le responsabilità dell'Amministrazione Comunale attuale e di quella passata. L'arroganza e gli interessi economici hanno fatto da tappo ad un confronto che purtroppo fin'ora non c'è mai stato.
Complimenti dunque al Movimento 5 Stelle, l'unica novità positiva di queste elezioni regionali.
Ci dispiace doverlo sottolineare ma l'avevamo detto anche durante le primarie all'ultimo congresso del pd quando alla richiesta di Grillo di fare il candidato la risposta è stata niet, liquidando il movimento a 5 stelle come il frutto dell'antipolitica. E' stato un grave errore frutto di un luogo comune che da oggi è superato nei fatti: due dei loro rappresentanti entrano in Consiglio Regionale a furor di popolo. L'anno prossimo siamo certi che entreranno a gonfie vele anche in Consiglio Comunale a Rimini. D'altro canto era sufficiente seguire la loro campagna elettorale su internet e nelle piazze per capire che non siamo di fronte ad una mera forma di protesta. Promuovono idee, avanzano proposte per ottenere soluzioni concrete a problemi di tutti, partendo dal basso senza ordini di scuderia; è ciò che dovrebbe essere la politica e che invece non è. Essere parte di un progetto in cui credi e non mettersi in fila negli uffici di collocamento di Partito per avere un posto in un cda. E' ciò che si chiama partecipazione e che nell'attuale forma partito viene mortificata. Congratulazioni quindi a Giovanni Favia e soci, che hanno fatto l'esatto contrario di quello che si fa negli attuali partiti, pieni zeppi di maneggioni in cerca di poltrona e servi sciocchi che bramano briciole. Hanno scelto di parlare di programmi e di stare all'opposizione. In bocca al lupo.
Il pd anziché tentare di arruffianarsi gli elettori di Grillo (il pietoso tentativo in corso in queste ore) dovrebbe cambiare dirigenti perché gli attuali non sono più credibili oramai da tempo e perché le nuove leve cresciute all'interno sono coltivate nell'oblio della conquista della poltrona e di una fetta di potere (basta attendere in ossequio silenzio il proprio turno). Una strada che ci ha portato sin qui, ad un anno dalla probabile sconfitta del centrosinistra. Premesso che perdere il Comune di Rimini non sarebbe un dramma se almeno servisse ad azzerare l'attuale sistema di potere, ci sentiamo in dovere però di avanzare una proposta a tutti quelli che vogliono salvare i democratici da una Caporetto annunciata: dopo la sequenza di segnali inequivocabili che portano le persone dotate di un minimo di quoziente intellettivo e di libertà di pensiero a dire che se andiamo avanti così l'anno prossimo il centrosinistra perderà le elezioni, invitiamo tutti i disinteressati ad unirsi affinché le forze democratiche e il Pd possano fare la cosa giusta: mettersi al servizio di un progetto diverso da quello prestabilito dai notabili di partito, pensandosi come una parte e non come il tutto. A viso aperto, senza trasformismi dell'ultimo minuto. Uniti da un nuovo progetto di civitas, una città per tutti, che sappia coniugare natura, decrescita e al contempo il massimo del benessere per i cittadini.
Rimini 31 marzo 2010
Per Operazione Trasparenza
Giovanni Grandi
Fabio Pazzaglia
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giovanni grandi
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