mercoledì 16 febbraio 2011

Re: visita ispettiva CCPB

Hai capito bene, posso vendere con certificazione e marchio solo se raccolgo e registro la quantità raccolta e all'atto della vendita peso, registro il peso, confeziono, etichetto e vendo. poi terminata la vendita registro la quantità venduta e l'invenduto ..... sembra semplice ma non lo è in ogni caso è un appesantimento notevole ...
Fanno tutti così come indichi te ma non è formalmente corretto per fare in quel modo dovresti avere almeno un prodotto confezionato ed etichettato (questa potrebbe essere la via d'uscita), mi riservo un ulteriore approfondimento della disciplina ...
 
cosa succede in campo
 
le lumache (limacce) ci hanno mangiato quasi interamnte i germogli di pisello che  presenti in campo e stanno aggredendo le piantine di fava; corresponsabili gli uccelli la prima semina di piselli 5 Kg di seme sono andati perduti, un battesimo amaro, abbiamo però iniziato la difesa delle colture:
per gli uccelli
- abbiamo messo del nastro sui filari, nasto colorato e luccicante pare ci si stia preparando al carnevale, l'ideale sarebbero dei pallonni colorati da appendere con l'occhio del rapace ma non essendo per tanto tempo in campo non ci li possimao permettere perchè li ruberebbero a brevissimo, potrebbero essere utili degli spaventa passeri, se avete dei manichini fate sapere
lumache
- abbiamo fatto delle raccolte di lumache all'imbrunire non è ancora semplice essere sistematici, la cosa dicono funzioni per controllare il fenomento, ma non ci siamo riusciti occorre maggiore impegno. Un anziano ci ha consigliato di cospargere dello zucchero sulle colture, non abbiamo visto effetti, in teoria le lumache sazie dello zucchero si sarebbero limitate nel divorare le piantine, abbiamo notato alcune lumache atrofizzate ma anche altri esemplari molto in forma, chissa (nessun testo parla di questa tecnica); abbiamo cosprso la cenere di legna che dovrebbe impastare le lumache e limitarne la mobilità contemporaneamente abbiamo interrato dei bicchieri di plastica contenete della buona birra, le lumache golose entrano nel bicchiere e annegano, ne abbiamo catturate diverse con questo metodo dobbiamo dire che funziona; Non abbiamo ancora fatto trattamenti avremmo due soluzioni, nematodi infettanti (costosissimi) oppure ferramol (è una difesa presente nei terreni) entrambi autorizzati per il bio, non li utilizziamo al momento per due motivi
- costano 
- alterano la bio diversità anche se ad impatto minimo, in questa fase di partenza forse il ferramol con la prossima semina di piselli sarà necessario per non perdere anche quelli, vedremo
 
Quale strategia per il futuro e nel lungo periodo 
 
- aumentare la biodiverstà mammiferi utili, stagno per rospi, ricci e volpi (mangiano le lumache)  
- abbiamo comperato una coppia di antre dette camminatrici di medio piccola statura stanno nidiando a pian del pigro attendiamo che nascano gli anatroccoli e li trasferiremo al roccolo; l'idea è di creare una legione di natre per ripulire i terreni dalle limacce a partire dai fossi, oltre alle camminatrici abbiamo acquistato un maschi di anarìtra romagnola e aspettiamo anche in questo caso la riproduzione le femmine le avevamo già
- vogliamo creare un pollaio mobile (cerchiamo un ingegnere che lo progetti) da fare spostare sui terreni per la concimazione degli stessi e la lotta alle lumache infestanti, le avicole mangino lumache ma le anatre sono ghiottissime ..
 
Nel frattempo stiamo costruendo artigianalmente due tunnel da 50 metri uno per le fraglo del Pigro e l'altro per i pomodoro bio del roccolo, per i due spendiamo 2500 euro circa di pali inncenti e nilon per le coperture, il costo di mercato sarebbe di circa 8.000 euro l'uno per stare stretti, il lavoro è tando: i tubi vencono tagliati saldati imbullonati ecc.
per montarli abbiamo lavorato una giornata intera in 7 persone che gratuitamente ci hanno aiutato i tagli fori e le saldature richiedono un mese circa di lavoro semi continuativo
 
Il periodo non è dei migliori, poca verdura da vendere, abbiamo detto dei no a vendite estemporanee, per non riamanere senza articoli per i prossimi mercanti rischiando così di perdere clienti ...
niente verdure niente incassi, zero liquidità e un fido che partirà tra qualche giorno ma che non vorremmo toccare immediatamente percheè rimarremmo scoperti per troppo tempo prima di inziare a coprire  ...  se avete idee o disponibilità per prestiti li valuteremmo assieme, fatemi sapere ... grazie
 
Abbiamo ampliato il pollaio di Andrea aumentando gli spazi per le galline, il nuovo pollaio ci permetterà di suddividere meglio le galline (20 per un gallo) e produrre un certo quantitativo di uova fecondate da incubare al Pigro per nuove galline di razza romagola (autoctona) da portare al Roccolo e avviare una produzione di uova biologiche e pollaio mobile di cui parlavo prima, le uova vanno molto, vista anche la diossina che gira in Italia, Germanie , ecc. Quelle romagnole sono ottime, al momento tutte quelle che abbiamo le vendiamo la prima ora che arrivano al mercato, parlo di una trentina ogni tre giorni circa
 
 
è molto, è bello, è tutto, per oggi basta! fatemi sapere se vi interessa e cosa eventualmente vi potrebbe interessare.
 
salti
gg
 
 
 
Il giorno 15 febbraio 2011 23:21, Samuele Sansoni <sansoniugo@gmail.com> ha scritto:
Ciao Giovanni e ciao a tutti
 
Mi sembra che la questione più controversa sia quella di non poter vendere a marchio bio perchè non si ha la certificazione su tutta la filiera ma solo sulla produzione (ho capito bene?).
Che perversione!
 
Non so, forse un escamotage può essere quello di mettere un bel cartello -prodotti da agricoltura biologica-, con tanto di logo e certificazioni; senza che il logo appaia su ogni singola cassetta esposta o confezione venduta. Forse fa così quella produttrice di Santarcangelo che vende Bio li al farmer market il venerdì a rimini, prova a confrontari con lei.
 
Forza e coraggio!
s.s.

Il giorno 10 febbraio 2011 08:12, giovanni grandi <giograndi@gmail.com> ha scritto:

ieri sera 9 febbraio 2011, è arrivata la prima visita ispettiva in vista della certificazione bio da parte dell'ente Certificatore CCPB. L'ispezione è stata preannunciata qualche ora prima e si è concretizzata verso le 17 del pomeriggio. L'ispettore ha fatto un giro nel podere e poi si è soffermato sulla documentazione, ha verificato la coerenza dell'istanza per il biologico e la realtà aziendale.
Ci ha spiegato alcune cose sulla tenuta dei registri, correggendo alcune castronate che avevo scritto, ha corretto il Piano del 2010, ci ha dato indicazioni sulle eventuali modalità di vendita.
Impressioni:
- come tutte le procedure e discipline c'è più attenzione alla forma che alla sostanza l'unica cosa positiva è la tracciabilità del prodotto 
- sulla vendita non è ancora chiaro come possiamo proporci al pubblico perchè la via più semplice è la declassazione dei prodotti a convenzionale (l'azienda è certificata bio però in fase di vendita i prodotti non hanno il marchio per non dovere regolamentare tutta la filiera a bio) per non avere il carico disciplinare che si assume la coop per capirci (etichette, confezioni, tenuta dei pesi di ogni articolo, registrazioni infinite, ecc.), capite che dopo sforzi notevoli declassare non è piacevole ma è un problemo che dovremo risolvere nel giro di due anni tempo necessario per otterere il riconoscimento;
- abbiamo chiesto l'anticipazione di un anno alla certificazione bio per un ettaro che attualmente è coltivato a medica ed è dimostrabile che non sia stato trattatato, le possibilità di ottenere sul quel terreno un anno di tempo in meno sono scarsissime secondo l'ispettore;
- ha prodotto una relazione tecnica dove risulta che siamo idoneiin non sappiamo se essere contenti
 
ciao
gg
 

--
giovanni grandi






--
giovanni grandi


Nessun commento:

Posta un commento